Tutti bevono il CAFFÈ tutti i giorni e non sanno cosa rischiano: questi prodotti non devono entrare nella tua dispensa

Tutti bevono il CAFFÈ tutti i giorni e non sanno cosa rischiano: questi prodotti non devono entrare nella tua dispensa

Diffidate dalle imitazioni! (canva.com) - www.frasidadedicare.it

Non tutti i caffè sono uguali: attenzione a prodotti scadenti o tostature inadatte. Ecco come scegliere un’esperienza vera al supermercato. 

Chi soffre di reflusso, e nello specifico reflusso laringo-faringeo, sa benissimo che determinati alimenti possono essere particolarmente irritanti sia per lo stomaco che per l’intestino, nonché per le vie orali.

Tra gli alimenti che vengono parecchio sconsigliati nel caso in cui si stessero seguendo delle terapie anti-acidità dello stomaco o per il colon irritabile rientra inevitabilmente lui: il caffè.

Per molti, il caffè del mattino è quasi un rito, un modo per svegliarsi e dare il via alla giornata. Ma dietro le innumerevoli marche sugli scaffali si celano differenze enormi, spesso non a favore di ciò che ci aspettiamo.

Alcune promettono gusto e forza, ma dietro la prima tazzina potrebbero esserci ingredienti non di pregio e astuzia commerciale di pessimo gusto. Ecco il perché.

Caffè di (dubbia) qualità

Come evidenziato da un’analisi del portale Dentista News, la qualità del caffè varia notevolmente tra le marche. Le grandi aziende, cercando di risparmiare, usano spesso miscele di chicchi di qualità inferiore, compromettendo l’aroma e la delicatezza di un buon espresso e offrendo un sapore vago e a volte insipido. Ancora peggio, alcuni produttori usano aromi artificiali e additivi chimici! Leggere e capire l’etichetta è quindi un atto di responsabilità, un modo per assicurarsi che ci siano solo chicchi nella confezione.

Un altro indizio è il prezzo, spesso legato a una lavorazione migliore: se costa troppo poco, la tostatura è probabilmente industriale e fatta male. La freschezza è fondamentale: anche il chicco migliore perde aroma se tostato troppo tempo prima. Quindi, meglio scegliere confezioni con la data di tostatura e prodotti da torrefazioni artigianali, dove la tostatura e l’imballaggio sono recenti.

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Meglio l’artigianale (canva.com) – www.frasidadedicare.it

Questione di “gusto”

Anche il formato del caffè è importante: le capsule, ad esempio, sembrano pratiche ma spesso contengono caffè di qualità inferiore e creano problemi ambientali con plastica e alluminio. Per chi usa la moka o l’espresso tradizionale, la qualità del chicco e della tostatura è ancora più chiara, trasformando ogni tazzina in una prova del valore della materia prima. Anche un piccolo difetto può rovinare l’equilibrio tra aroma, corpo e sapore.

In conclusione, come ci dimostra chiaramente la fonte, scegliere il caffè giusto richiede un po’ di attenzione. Leggere bene l’etichetta, preferire chicchi con informazioni chiare sull’origine e la tostatura, scegliere torrefazioni artigianali invece di marchi economici: questi accorgimenti evitano scelte poco considerate ed intoppi di acquisto. Ogni tazza racconta, infatti, una storia: tra la fretta e il marketing, vale la pena perdere del tempo a leggere l’etichetta prima di comprare il caffè.