Tutta colpa dello SMARTPHONE: la salute mentale é a rischio | Lo studio ha svelato sintomi e patologie

Tutta colpa dello SMARTPHONE: la salute mentale é a rischio | Lo studio ha svelato sintomi e patologie

A rischio la salute mentale dei più piccoli (Canva) - frasidadedicare.it

I più piccoli, stanno letteralmente rischiando di crescere in modo malsano e del tutto scorretto. E a causa proprio dello smartphone.

La tecnologia ha rivoluzionato il nostro modo di vivere, lavorare e comunicare. Grazie a smartphone, computer, e dispositivi digitali, i quali son ormai parte integrante della quotidianità. Quantunque, come vedremo, il loro impatto sul cervello umano solleva interrogativi, sempre più rilevanti.

E se da un lato, l’uso della tecnologia stimola alcune aree cerebrali, migliorando la velocità di elaborazione delle informazioni, e la capacità di multitasking, in realtà alcuni studi suggeriscono che l’esposizione a stimoli digitali può favorire la plasticità neuronale, specialmente nei più giovani.

Quindi, dall’altro lato, un utilizzo eccessivo può compromettere l’attenzione, la memoria a breve termine, e la qualità del sonno. Come anche le notifiche continue, la navigazione compulsiva, e la dipendenza da schermi, sovraccaricare il sistema nervoso, alterando i ritmi naturali del cervello.

Inoltre, l’interazione costante con la tecnologia, sappi che può ridurre l’empatia e le capacità relazionali, spingendo verso una comunicazione sempre più virtuale, e meno emotivamente coinvolgente.

Troppo presto, per uno schermo

Uno studio condotto da “Sapien Labs”, ha coinvolto oltre 100 mila giovani, fra i 18 e i 24 anni, con cui si è analizzato il legame fra l’età di primo utilizzo dello smartphone, e la salute mentale. E i dati in questione, hanno mostrato una correlazione diretta: ovvero, che prima si riceve il dispositivo, più si riduce il benessere psicologico. Tanto che chi ha avuto il primo smartphone a 5 anni, registra infatti un punteggio medio di 1 su 100, nell’indice MHQ (“Mind Health Quotient”); mentre chi lo ha avuto a 13 anni, raggiunge appena 30 (un livello, comunque, preoccupante).

Ecco, quindi, che possiamo affermare che la precocità nell’uso dello smartphone è associata a difficoltà emotive, relazionali e cognitive. I problemi più frequenti, riguardano l’autostima, l’ansia, la gestione delle emozioni, e la qualità dei rapporti sociali; a tal punto che, proprio il 40% degli effetti negativi, deriva dai social network, e il resto da fenomeni collegati, come il cyberbullismo, i disturbi del sonno, e legami familiari fragili. E come riportato da orizzontescuola.it, questi dati impongono una seria riflessione, sulle modalità di accesso alla tecnologia.

Un documento importantissimo
Un patto fra scuola e genitori (Canva) – frasidadedicare.it

Il ruolo dell’adulto

Dare uno smartphone a un bambino di sei anni, in altre parole, non è un gesto neutro, ma significa spesso rinunciare alla presenza attiva dell’adulto. Pur non essendo il dispositivo, il problema in sé, ma l’età e il contesto – tali, appunto, da fare la differenza. Non a caso, un cervello in via di sviluppo, non è ancora in grado di gestire stimoli digitali continui, senza rischi emotivi o cognitivi.

Per questo, da qui nasce l’idea del “Patentino Digitale“, un progetto pensato per accompagnare i giovani nell’uso consapevole della tecnologia. Il cui obiettivo precipuo è difatti, proprio quello di ritardare l’accesso a uno smartphone personale, fino ad almeno 13 anni, proteggendo così lo sviluppo affettivo e cognitivo dei più piccoli, attraverso un patto fra scuola e famiglia.