Trappola‑TARI 2025 | Scatta il rincaro record, 600 € in più a famiglia: chi non paga rischia pignoramento lampo

Trappola‑TARI 2025 | Scatta il rincaro record, 600 € in più a famiglia: chi non paga rischia pignoramento lampo

Aumenti sulla TARI (Canva-Freepik foto) - www.frasidadedicare.it

Tariffe mai così elevate prima d’ora! I contribuenti sono preoccupati; per la tassa si troveranno costretti a pagare cifre da capogiro

La Tassa sui Rifiuti, meglio nota come TARI, è un tributo obbligatorio che tutti coloro i quali detengono il possesso di un immobile, anche se lo occupano temporaneamente in affitto, sono chiamati a versare.

Il suo calcolo è strettamente legato a fattori differenti, che portano la tassa ad avere un ammontare sempre differente, mai fisso. Ad entrare in gioco, ad esempio, sono le dimensioni dell’immobile in metri quadri e il numero di occupanti che la abitano.

La gestione della TARI, ossia assicurarsi che i contribuenti abbiano provveduto al pagamento e reinvestire i fondi sul servizio di raccolta rifiuti, può spettare sia ai Comuni, sia a società delegate che operano nell’igiene urbana.

Grazie al suo pagamento, infatti, sarà possibile gestire la raccolta differenziata, amministrando l’opera di pulizia stradale e le isole ecologiche, oltre che coprire le differenti spese per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti.

Quanto pesano i rincari sulla Tari?

Secondo quanto riporta Umbria Tag 24, nel capoluogo Perugia, in particolare, la Tari sta continuando a gravare in modo eccessivo sulle tasche dei contribuenti, sino a registrare un 9% in più nel corso del 2024 rispetto all’anno precedente, portando l’ammontare complessivo della tariffa a salire sino a 421 euro. Un ulteriore rincaro, ingiustificato se pensiamo che, concretamente, nulla è mutato in termini di servizi offerti, lasciando irrisolte le varie carenze sino a prima lamentate dai contribuenti.

Per aiutarci meglio a comprendere quanto l’aumento della tassa sui rifiuti stia continuando a rappresentare un salasso senza precedenti per le famiglie italiane, è necessario avvalersi dei dati UIL relative all’interezza delle Province del territorio nostrano. Il modello di riferimento per effettuare il calcolo della Tari è stato quello di una casa di 80 metri quadri, abitata da una famiglia il cui reddito ISEE complessivo si attesta sui 25.000 euro.

Raccolta differenziata
Raccolta differenziata (Depositphotos foto) – www.frasidadedicare.it

Le situazioni maggiormente delicate e le circostanze più clementi

I picchi più elevati sono stati registrati a Napoli, Pistoia e Reggio Calabria, che occupano il 5° posto della graduatoria a pari merito, con un esborso necessario superiore ai 480 euro annuali. Risalendo la graduatoria, troviamo Genova, con 508 euro, Trapani con 511 euro e Brindisi con 518 euro. Incredibile pensare che la vetta sia occupata da una città che presenta una differenza di quasi 80 euro rispetto alla cittadina pugliese: stiamo parlando di Pisa, che con i suoi 595 euro non può non meritare questo poco gratificante primato.

Di riflesso, ci sono anche dei territori provinciali nei quali, complessivamente, il costo della Tari non risulta essere così pesante rispetto alle tasche dei contribuenti. Queste situazioni, decisamente più clementi, si concentrano soprattutto a nord, partendo dai 170 euro annui de La Spezia, che si classifica come città più conveniente della Penisola in termini di tassa sui rifiuti, seguita da Belluno e Novara, a pari merito, con un numero che non oltrepassa la soglia dei 190 euro. Da menzionare anche Brescia e Trento, seguiti dalle uniche due eccezioni per distribuzione geografica tra i piani alti della graduatoria, ossia Ascoli Piceno e Macerata. Nelle quattro province la maggior parte dei contribuenti riesce a cavarsela versando annualmente una cifra inferiore ai 210 euro.