Tra i 18 e i 34 anni: se tuo figlio ha quest’età siete nei guai | La nuova truffa colpisce proprio loro

Tra i 18 e i 34 anni: se tuo figlio ha quest’età siete nei guai | La nuova truffa colpisce proprio loro

Illustrazione di un ragazzo nei guai (Canva FOTO) - frasidadedicare.it

Purtroppo questa truffa sta fregando un sacco di giovani, e basta davvero poco per finire nei guai. Cosa sta succedendo?

Quando si hanno figli, il mondo legale entra nella vita quotidiana più di quanto si immagini. Ci sono responsabilità che non riguardano solo l’educazione o le scelte scolastiche, ma anche aspetti più delicati e, a volte, insidiosi. Specialmente quando si parla di età e responsabilità, le cose si fanno serie.

In Italia, ad esempio, se un figlio minorenne combina un guaio, la responsabilità civile ricade sui genitori. E non è solo una questione di pagare: bisogna anche dimostrare che si è fatto il possibile per controllarlo, altrimenti si è comunque colpevoli. È il famoso principio della “culpa in educando o vigilando”.

Dal punto di vista penale, invece, cambia tutto. I minori sotto i 14 anni non sono imputabili, mentre dai 14 ai 18 possono essere processati ma con tutte le attenuanti del caso. 

E non finisce con la maggiore età. Anche un figlio di 20 o 25 anni può rientrare nelle spese dei genitori se non è ancora indipendente economicamente. Finché non lavora e non riesce a mantenersi da solo, il dovere di aiutarlo resta.

Un clic sbagliato e… puff

Capita di scrollare distrattamente sui social o aprire un messaggio che sembra normalissimo, magari da una banca o da un corriere. Poi si clicca per “vedere lo stato della spedizione” o “confermare un pagamento”, e senza nemmeno accorgersene si finisce su un sito clone. Finto ma fatto benissimo. E lì, inserendo i propri dati, si spalanca la porta ai truffatori.

Nel 2024, secondo quanto riportato da MisterGadget.tech, ci sono stati più di 2,9 milioni di casi legati a frodi su carte di pagamento, per un totale di 880 milioni di euro di danni. Sì, milioni. E chi è stato colpito di più? A sorpresa non sono i nonni poco tecnologici, ma i giovani dai 18 ai 34 anni. Forse proprio perché usano di più smartphone, carte, e app bancarie…

Illustrazione di un truffatore (Canva FOTO) - frasidadedicare.it
Illustrazione di un truffatore (Canva FOTO) – frasidadedicare.it

Qualche dritta per non farsi fregare

Per evitare brutte sorprese serve un po’ di sana diffidenza digitale. Prima regola: mai cliccare su link strani arrivati via messaggio o email, anche se sembrano urgenti o scritti bene. Anzi, soprattutto se sono scritti bene. Sempre meglio controllare l’indirizzo web, l’URL, e vedere se c’è qualcosa che stona. Basta un “.net” al posto di “.it” o una lettera fuori posto per capire che c’è qualcosa che non quadra.

E poi? Bisognerebbe controllare spesso i movimenti sul proprio conto anche solo per curiosità, oltre che per sicurezza. Appena si nota qualcosa di strano, contattare subito la banca. E se possibile, attivare l’autenticazione a due fattori e tenere aggiornato antivirus e compagnia bella. Secondo Allianz, questi accorgimenti sono semplici ma possono davvero fare la differenza.