Tari 2025: anche le case vuote la pagano | La sentenza della Cassazione parla chiaro

Tari 2025: anche le case vuote la pagano | La sentenza della Cassazione parla chiaro

Sentenza tari (Depositphotos foto) - www.frasidadedicare.it

Anche le case disabitate saranno costrette a pagare la tassa sui rifiuti. Stavolta è la cassazione a parlarne chiaro.

La Tari, acronimo di Tassa sui Rifiuti, è una delle imposte comunali più importanti in Italia, destinata a finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Introdotta per garantire una gestione più efficiente e sostenibile dei rifiuti, la Tari viene calcolata in base alla superficie dell’immobile e al numero di persone che vi abitano o vi lavorano.

Ogni Comune stabilisce le proprie tariffe, che possono variare a seconda della zona e del tipo di utenza, come domestica o non domestica. Questa tassa rappresenta un elemento fondamentale per mantenere puliti gli ambienti urbani e tutelare l’ambiente, poiché finanzia la raccolta differenziata, il riciclaggio e lo smaltimento corretto dei rifiuti.

Tuttavia, spesso la Tari è oggetto di polemiche a causa di costi percepiti come elevati o di difficoltà nel calcolo e nella comprensione delle tariffe. Per questo è importante informarsi bene sulle modalità di pagamento e sui servizi offerti dal proprio Comune, oltre a impegnarsi personalmente nella riduzione dei rifiuti e nella raccolta differenziata.

Oltre all’aspetto economico, la Tari ha un importante ruolo educativo e sociale. Promuovendo la raccolta differenziata e la corretta gestione dei rifiuti, questa tassa spinge cittadini e imprese a riflettere sul proprio impatto ambientale e a adottare comportamenti più sostenibili.

Come ridurla

Per esempio, ridurre la produzione di rifiuti o separare correttamente materiali come plastica, vetro e carta non solo aiuta l’ambiente, ma può anche tradursi in una riduzione della Tari stessa, grazie a incentivi o tariffe agevolate previste in alcuni Comuni.

Infine, è fondamentale che i cittadini prestino attenzione alle scadenze e alle modalità di pagamento della Tari per evitare sanzioni o interessi di mora. Molti Comuni offrono oggi la possibilità di pagare la tassa online, semplificando il processo e permettendo un controllo più facile delle proprie spese.

Rifiuti
Rifiuti (Depositphotos foto) – www.frasidadedicare.it

Cosa dice la cassazione

Su Tg24.sky.it si evince che in molti grandi comuni italiani, come Milano, Napoli e Bologna, stanno arrivando i bollettini per il pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti, con scadenze che cadono tra giugno e luglio. Questa tassa è obbligatoria per tutti coloro che possiedono o utilizzano immobili, ma esistono alcune eccezioni importanti da conoscere per evitare errori nel pagamento.

Ad esempio, la Tari non si paga per le case vuote che non sono abitate, non arredate e senza utenze attive, poiché tali immobili non producono rifiuti. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha precisato che se l’immobile è immediatamente utilizzabile, cioè pronto per attivare le utenze con un semplice contratto, la tassa resta comunque dovuta.