Tanti Bonus poi la MAZZATA: ora questa tassa la devono pagare tutti | L’importo è un salasso per i cittadini

Una nuova mazzata! (canva.com) - www.frasidadedicare.it
Da ora in poi aumenta: la tassa regionale colpisce ancora gli italiani. Ecco chi pagherà e perché la situazione potrebbe peggiorare.
Negli ultimi anni, lo Stato ha fornito diversi tipi di aiuti economici: bonus per l’energia, incentivi per le famiglie, agevolazioni fiscali per sostenere i consumi e gli investimenti.
Tuttavia, insieme a queste misure, ne compaiono alcune che, se da un lato puntano a mettere in ordine i conti pubblici, dall’altro rischiano di pesare ancora di più sui cittadini, già messi a dura prova dall’inflazione e dalla situazione instabile dei loro guadagni.
E così si finisce che il girone dantesco del “togliere per aggiungere” continui ad alimentarsi senza sosta. E questo lo vediamo anche nelle devastanti conseguenze su ritardi di pagamenti di lavori regionali nonché di dichiarazioni fiscali (tralasciamo, poi, le pensioni…).
E così, dopo gli aiuti, ecco arrivare un duro colpo: un aumento che colpisce direttamente i cittadini. Approfondiamo dunque al meglio chi sono i malcapitati.
Un aumento sgradito
Come mostrato in un servizio del Tgr Piemonte, è stato approvato dalla Commissione Bilancio l’aumento dell’addizionale Irpef regionale per il Piemonte, che sarà applicato dopo l’approvazione del bilancio da parte della Corte dei Conti. Questa decisione, considerata necessaria per evitare un deficit stimato di 150 milioni di euro a causa della riforma Irpef nazionale che riduce le aliquote fiscali, impone un sacrificio economico ai contribuenti.
Saranno esclusi dall’aumento solo i redditi fino a 15 mila euro. La fascia tra i 15 e i 55 mila euro, ossia quella della classe media, sarà la più danneggiata: per questi cittadini è previsto un aumento medio di circa 70 euro all’anno. Stranamente, anche i redditi più alti non subiranno aumenti, avendo già raggiunto il livello massimo di tassazione. Questa mossa del Piemonte segue quanto già accaduto in altre regioni italiane come Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Liguria e Molise. Sembra un passo obbligato per garantire la stabilità dei bilanci regionali, in vista dell’entrata in vigore della nuova Irpef entro il 2028.
Reazioni e scenari
Le opposizioni si sono ribellate, accusando la giunta di far ricadere ancora una volta il peso fiscale sulla classe media, già in difficoltà a causa del costo della vita e delle tasse più alte in proporzione al reddito. Secondo la fonte, l’assessore al Bilancio Tronzano ha risposto che ogni decisione definitiva sarà presa solo dopo l’approvazione del bilancio, ma l’intenzione è quella di applicare l’aumento entro la fine del mese.
Infine, i maggiori introiti derivanti dall’aumento dell’Irpef non saranno utilizzati per affrontare le emergenze attuali, come quella sanitaria: i fondi saranno trasferiti dallo Stato alla Regione solo nel 2027, mentre i cittadini inizieranno a pagare già dal 2026. Vedremo dunque come procederà tutta la questione, di per sé controversa.