Stipendio a 5 stelle: questo lavoro garantisce una vita agiata | 3500€ al mese e sei sistemato

Illustrazione di un tribunale (Pexels FOTO) - goalist.it
Nel vasto panorama delle professioni legali, stimoli intellettuali e un’elevata remunerazione è un obiettivo per molti aspiranti giuristi.
Non tutti i professionisti del diritto hanno la possibilità di operare ai massimi livelli della giustizia, dove si decidono questioni di estrema complessità e delicatezza.
Questa élite forense è composta da figure altamente specializzate, il cui ruolo è cruciale per la corretta applicazione della legge e per la tutela dei diritti in contesti giuridici superiori.
Il raggiungimento di questo livello richiede un percorso formativo e professionale aggiuntivo, che va oltre la normale abilitazione. Si tratta di un investimento significativo in termini di tempo e dedizione, ma che, una volta completato, ripaga con l’accesso a un ambito lavorativo ristretto e altamente qualificato.
Esploreremo quindi le caratteristiche di questa particolare figura professionale, le sfide che comporta il suo ruolo e, soprattutto, le ragioni per cui può rappresentare una delle carriere più remunerative e appaganti nel settore legale, offrendo prospettive economiche che si distinguono nettamente dalla media.
L’Avvocato cassazionista
Diventare avvocato cassazionista significa acquisire un’abilitazione speciale che consente di patrocinare cause dinanzi alla Corte di Cassazione e alle altre giurisdizioni superiori, aprendo la strada a opportunità professionali più stimolanti e, potenzialmente, più remunerative. Si sente spesso parlare delle sentenze della Corte di Cassazione, ma meno degli avvocati che si occupano di questi casi. Non tutti i legali possono proporre un ricorso o difendere un assistito in Cassazione; questa facoltà è riservata solo a coloro che hanno completato un percorso specifico e sono iscritti all’Albo speciale cassazionisti e giurisdizioni superiori.
Gli avvocati che non possiedono questa ulteriore abilitazione possono operare solo fino al giudizio di secondo grado, dovendo ricorrere all’assistenza di un collega cassazionista qualora sia necessario difendere gli interessi dei propri clienti in Cassazione. Sebbene molti avvocati non cassazionisti costruiscano comunque carriere soddisfacenti, le cause dinanzi alla Suprema Corte aprono indubbiamente la strada a opportunità professionali più complesse e, come vedremo, potenzialmente più remunerative.
Cos’è, cosa fa e lo stipendio
Il cassazionista è un avvocato abilitato a patrocinare i giudizi presso la Corte di Cassazione e altre giurisdizioni superiori. Per esercitare questa professione, è richiesta l’iscrizione all’Albo speciale cassazionisti e giurisdizioni superiori. Il Consiglio Nazionale Forense mette a disposizione un registro telematico aggiornato per verificare l’ordine di appartenenza di un avvocato, l’eventuale adesione al gratuito patrocinio e la possibilità di patrocinare in Cassazione. Il percorso per diventare cassazionista è aggiuntivo e specifico rispetto a quello degli altri avvocati, proprio perché il funzionamento della Cassazione e delle altre giurisdizioni superiori è molto particolare e per certi versi più complesso e articolato.
La Corte di Cassazione è il giudice di ultimo grado, il che significa che le sue sentenze non sono impugnabili, sebbene possa rinviare il caso al giudizio di grado inferiore (come accade nell’esempio dell’“appello bis”). La Suprema Corte, inoltre, non si pronuncia sul merito della vicenda, ma sulla legittimità della decisione. Ciò implica che i giudici non riesaminano i fatti del caso, ma verificano la conformità alla legge della decisione giudiziale e della procedura adottata. Non a caso, per ricorrere in Cassazione contro una sentenza di secondo grado sfavorevole, è necessario rispettare requisiti specifici, come la mancata applicazione delle norme processuali o la contraddittorietà della sentenza. Lo stipendio medio per questa professione si aggira in torno a 3500€ al mese.