Pronto Soccorso, ti hanno trattato male gli infermieri? Ora pagano fino all’ultimo centesimo, la sentenza è chiara

Pronto Soccorso, ti hanno trattato male gli infermieri? Ora pagano fino all’ultimo centesimo, la sentenza è chiara

Un cambiamento sancito da legge (pixabay.com) - www.frasidadedicare.it

Una sentenza della Corte di Cassazione chiarisce le vere responsibilità al pronto soccorso. Cosa implica il cambiamento.

Ogni istante trascorso in pronto soccorso può rivelarsi cruciale. La dimensione fondamentale non è solo quella tecnologica, con strutture e farmaci all’avanguardia.

Mi risiede anche nella basilare capacità di chi si trova in prima linea di interpretare correttamente sintomi, comportamenti e situazioni di emergenza.

In quei momenti di confusione, dolore o paura, tutti si affiderebbero, e con ragione, alla competenza di chi è incaricato di accogliere e valutare.

Ma cosa accade se chi dovrebbe dare il massimo non lo fa? Da oggi, non si tratta più di un semplice errore, ma di una responsabilità che può avere serie ripercussioni.

Cosa dice la sentenza

Come riportato anche da Ispa News, con la sentenza n. 15076 del 2025, la Corte di Cassazione ha chiarito in modo inequivocabile che l’infermiere addetto al triage non è una figura meramente amministrativa, ma un professionista sanitario con responsabilità diretta nella gestione del paziente. Il caso che ha portato a questa decisione riguarda una paziente asmatica che, al suo arrivo in ospedale, è stata erroneamente catalogata con un codice verde. Questo errore ha determinato un ritardo nella presa in carico della paziente, che ha portato a un arresto cardiaco.

Il triage non è una mera operazione di smistamento, ma un vero e proprio atto sanitario che deve essere svolto con la massima attenzione, competenza e formazione. La Corte ha sottolineato che l’infermiere, durante la fase di valutazione, deve formulare una diagnosi infermieristica basata sull’osservazione dei segni vitali, sulla storia clinica e sul comportamento del paziente. Se emergono segnali critici, è suo preciso dovere intervenire senza indugi, piuttosto che limitarsi ad assegnare un codice.

infermiere in sala operatoria
Il triage è un’operazione cruciale (pixabay.com) – www.frasidadedicare.it

Un cambiamento severo

Questa nuova interpretazione non investe solamente l’infermiere singolo, ma mette in luce un aspetto sistemico fondamentale: la necessità di formazione continua. Secondo quanto messo in luce da Ispa, le linee guida nazionali e le indicazioni fornite dalla Conferenza Stato-Regioni nel 2021 già prevedevano che il triage fosse eseguito da personale debitamente formato e aggiornato. La sentenza della Cassazione rafforza ulteriormente questa esigenza, evidenziando come l’errore umano, per quanto profondamente comprensibile, non possa più, sfortunatamente, essere giustificato dalla carenza di strumenti o di conoscenze.

Il riconoscimento della responsabilità legale in ambito triage segna dunque una significativa evoluzione nel sistema sanitario. I pazienti che si sentono sottovalutati al momento dell’accettazione in pronto soccorso avranno ora la possibilità di intraprendere vie legali per ottenere un risarcimento. Si apre così una nuova fase nelle relazioni tra cittadini e sistema sanitario, in cui la tutela del diritto alla salute si intreccia con l’efficienza e la professionalità del primo contatto.