PERICOLO RADIAZIONI: queste onde invisibili escono dai cellulari | Questi sono i dispositivi più rischiosi

PERICOLO RADIAZIONI: queste onde invisibili escono dai cellulari | Questi sono i dispositivi più rischiosi

Radiazioni dal cellulare (Canva) - frasidadedicare.it

Se pensi di esser al sicuro con il cellulare, ti sbagli purtroppo di grosso. Infatti, ti potrebbe far ammalare in maniera gravissima.

Il cellulare, nasce ufficialmente nel 1973, quando l’ingegnere Martin Cooper, lavorando per la Motorola, realizzò la prima chiamata da un telefono portatile. Un evento storico che segnò, quindi, l’inizio di una rivoluzione nelle comunicazioni.

Nello specifico, la prima chiamata fu effettuata a New York, nelle strade della città, dimostrando quindi la possibilità di comunicare senza fili e in movimento. Con un prototipo il quale pesava circa un chilo, ed era molto ingombrante, rispetto ai moderni dispositivi.

Il funzionamento iniziale, era piuttosto semplice: il telefono, infatti, si collegava a una rete cellulare formata da antenne fisse, che coprivano aree specifiche, chiamate appunto celle. E passando da una cella all’altra, era dunque possibile mantenere la comunicazione in movimento.

Ciò nonostante, malgrado fosse limitato nelle funzionalità, e particolarmente costoso, questo primo cellulare aprì la strada a un’evoluzione tecnologica rapidissima, che avrebbe trasformato la vita di milioni di persone, davvero in tutto il mondo.

Un fenomeno comune, ma regolamentato

Tutti gli smartphone, emettono comunque radiazioni a radiofrequenza (RFR), durante l’uso, le stesse necessarie per le comunicazioni vocali e dati. Tuttavia, secondo money.it, tutti i dispositivi in commercio in Europa e negli USA, devono rispettare limiti di emissione precisi (2 W/kg in UE e 1,6 W/kg negli USA), per garantire la sicurezza degli utenti. E sebbene l’esposizione sia inevitabile ma regolata, per evitare rischi sanitari, l’uso responsabile dello smartphone – magari preferendo l’auricolare o la modalità vivavoce -, contribuisce a minimizzare determinati rischi.

Il parametro SAR (“Specific Absorption Rate“), misura la quantità di energia elettromagnetica assorbita dal corpo. E in base ai dati più recenti, il Motorola Edge risulta al primo posto, con un valore SAR di 1,79 W/kg: quindi, sopra il limite USA, ma entro quello europeo. Seguito da modelli di Samsung, Apple, Google e OnePlus, con valori sì variabili, ma pur sempre entro i limiti di legge. Dati, questi, che perciò coadiuvano gli utenti nella scelta di smartphone più o meno “radioattivi”, in modo consapevole.

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Come misurare le radiazioni (Canva) – frasidadedicare.it

Come vengono misurate le radiazioni

Le radiazioni, son misurate in watt per chilogrammo (W/kg), e indicano l’energia assorbita dal corpo, durante l’uso del dispositivo. Le soglie in questione, son fissate per evitare effetti negativi sulla salute; e studi approfonditi, non hanno trovato correlazioni significative, fra l’uso di smartphone e i tumori (che si presume, derivino appunto da esse). Confermando, insomma, che i limiti imposti son adeguati, a tutelare la salute pubblica.

Nonostante la sicurezza regolamentata, emergono infatti casi come il ritiro dell’iPhone 12 in Francia, per le eccessive emissioni; o studi i quali suggeriscono possibili effetti sulle funzioni riproduttive maschili, in caso di uso intensivo. Una questione che, al momento, resta sott’osservazione, soprattutto considerando la crescente diffusione degli smartphone. Motivo per cui, esser informati e consapevoli dei valori SAR, può aiutare a ridurre i potenziali rischi nel tempo.