Occhio alla Lavatrice: il programma di lavaggio che lava davvero è solo questo ma in pochi lo sanno

Illustrazione dei programmi della lavatrice (Canva FOTO) - frasidadedicare.it
Ci sono tantissimi programmi di lavaggio, eppure non tutti funzionano allo stesso modo. Alcuni di esse sono davvero particolari.
La lavatrice ormai fa parte della vita quotidiana, ma spesso si usano sempre gli stessi due programmi “a caso”, senza sapere davvero a cosa servano tutti gli altri. In realtà, ogni programma è pensato per adattarsi a un certo tipo di tessuto o livello di sporco, e scegliere quello giusto fa una grande differenza.
I programmi più comuni sono quelli per il cotone, perfetti per lenzuola, asciugamani e vestiti resistenti, e quelli per i sintetici, che usano meno calore e movimenti più delicati.
Poi ci sono quelli pensati per i tessuti più fragili, come il programma delicati o quello per la lana, che evitano di rovinare i capi grazie a cicli più lenti e temperature più basse.
Usare il programma giusto non è solo una questione di igiene, ma anche di cura dei tessuti e sostenibilità. Basta dare un’occhiata all’etichetta dei vestiti e al pannello della lavatrice: in fondo, conoscere meglio quello che si ha in casa aiuta a farlo durare di più.
Capire i programmi della lavatrice
La lavatrice ormai fa tutto da sola, certo, ma capire che programma scegliere fa ancora tutta la differenza tra un bucato fresco e profumato… e una maglietta che non rivedrà mai più la sua forma originale. Ogni tessuto vuole il suo trattamento, e per quanto ci piaccia fare “tutto a 40 gradi e via”, non è proprio il massimo.
Sulle lavatrici moderne ci sono un sacco di simboli, e non sempre è chiaro cosa significhino. Ma basta dare un’occhiata alle etichette dei vestiti per orientarsi: se c’è una vaschetta con una o due linee sotto, vuol dire lavaggio delicato. Se spunta un triangolino, allora sì, si può usare la candeggina (con giudizio). Il programma per il cotone va benone per lenzuola e asciugamani, mentre lana e seta vogliono cicli più dolci (Fonte: agragi.it).
I dettagli che cambiano tutto
Come riportato da agragi.it, anche la temperatura dell’acqua gioca un ruolo chiave. Lavare a freddo – cioè 0°C o giù di lì – è ottimo per i tessuti più delicati, quelli che si rovinano al primo sbalzo termico. Per i vestiti di tutti i giorni, tipo t-shirt e pantaloni leggeri, si sta tranquillamente sui 30-40 gradi.
Quando invece ci sono macchie ostinate o roba proprio sporca (tipo gli strofinacci o gli asciugamani del bagno), si può salire a 60°C. I 90 gradi? Servono quasi solo per lavaggi speciali, come igienizzare il cestello o “resettare” tutto, diciamo così. Poi c’è la centrifuga, che spesso si imposta un po’ a caso. Ma anche lì cambia parecchio: i capi delicati, tipo la lana, vanno trattati con molta più “dolcezza”, quindi 400 giri al minuto al massimo.