Nuova EPIDEMIA in Europa: sta già dilagando anche in Italia ma in pochi lo sanno | Questi i numeri dei contagi

Nuova EPIDEMIA in Europa: sta già dilagando anche in Italia ma in pochi lo sanno | Questi i numeri dei contagi

Una nuova epidemia sta dilagando in Europa - Frasidadedicare.it (DepositPhoto)

Una nuova epidemia potrebbe colpire l’Europa. Sembrerebbe star dilagando anche in Italia seppur in pochi lo sanno: cosa c’è di vero.

Una nuova epidemia potrebbe diffondersi in Europa per una serie di fattori strettamente interconnessi, che vanno dal cambiamento climatico alla crescente mobilità internazionale. Le alterazioni dell’ecosistema, come l’innalzamento delle temperature e l’espansione delle zone umide, favoriscono la proliferazione di vettori come zanzare e zecche.

Proprio questi animali sono portatori di virus potenzialmente pericolosi per l’uomo, come il virus del Nilo Occidentale o la dengue, in passato rari o confinati in aree tropicali. Un altro elemento cruciale è rappresentato dal traffico globale di merci e persone, che facilita l’ingresso e la diffusione rapida di agenti patogeni.

Del resto bisogna ricordare che l’Europa un crocevia di scambi internazionali, e un’infezione localizzata in una parte del mondo può raggiungere il continente nel giro di poche ore tramite voli intercontinentali. Questo rende difficile contenere un eventuale focolaio prima che si estenda su larga scala.

Anche la resistenza agli antibiotici e la saturazione dei sistemi sanitari contribuiscono ad aumentare il rischio di un’epidemia fuori controllo. Molti paesi europei stanno affrontando una carenza di personale medico e un crescente affollamento degli ospedali, rendendo più difficile reagire prontamente a un’emergenza sanitaria. Ora però sembra proprio che una nuova epidemia stia dilagando nel Vecchio Continente.

Nuova epidemia, sta colpendo l’Europa: cosa c’è di vero

L’influenza aviaria continua a essere una minaccia per gli allevamenti di pollame a livello globale, ma in Italia la situazione è stata finora gestita con efficacia. Il danno più consistente si è registrato nel comparto delle uova, con oltre quattro milioni di galline ovaiole abbattute su un totale nazionale di circa quaranta milioni.

Una perdita che, secondo gli esperti del settore, richiederà almeno due anni per essere completamente recuperata. Sebbene si tratti di un colpo durissimo per l’intera filiera, il sistema italiano ha saputo reagire tempestivamente, contenendo l’espansione dei focolai in maniera più efficiente rispetto ad altri paesi.

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L’ultima epidemia che potrebbe dilagare in Europa – Frasidadedicare.it (DepositPhoto)

Come controllare la nuova epidemia, le misure utilizzate: l’azione degli allevatori

Uno degli strumenti più efficaci messi in campo è il controllo attivo e passivo sulle specie migratorie. Come spiegato da Calogero Terregino, direttore del centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria, le operazioni consistono nella cattura e analisi di anatre, cigni e oche, attraverso tamponi su faringe, piumaggio e cloaca, prima di liberare nuovamente gli animali.

Gli allevatori italiani, dal canto loro, collaborano attivamente al contenimento dell’infezione. Basta una lieve anomalia nei tassi di mortalità per avviare i protocolli di emergenza, che includono l’isolamento e l’abbattimento immediato degli animali, seguiti dalla creazione di zone di sorveglianza con restrizioni alla mobilità. Nonostante l’esistenza di vaccini contro l’influenza aviaria, in Italia non se ne fa uso, principalmente per ragioni economiche e logistiche.