Neonati, scatta la TASSA al primo vagito | Dal pannolino al POS il passo è breve: italiani in panico

Alcune persone spaventate da una tassa (Depositphotos FOTO) - frasidadedicare.it
Non hanno il tempo di venire al mondo, e si ritrovano già tassati. Ormai anche i bambini si trovano nei guai.
Appena nasciamo, senza neanche rendercene conto, ereditiamo una bella fetta di tasse. Non solo quelle evidenti, tipo l’IVA sui pannolini o sul latte, ma anche i debiti pubblici che lo Stato deve ripagare, e che un po’ alla volta pesano su tutti noi.
In pratica, ogni bimbo che nasce si ritrova già con una quota di debito pubblico sulle spalle. È come partire da sottozero, e anche se nessuno te lo dice, da grande contribuirai a pagarlo tramite imposte, tasse e contributi.
Non finisce qui: ci sono anche le tasse indirette, quelle che paghiamo senza pensarci troppo, tipo accise sulla benzina o balzelli nascosti nei servizi. Anche queste sono eredità “automatiche”, che ci portiamo dietro dalla primissima infanzia.
Insomma, nascere vuol dire pure ritrovarsi un bel carico fiscale invisibile. Non ce lo insegnano a scuola, ma fa parte della vita, come respirare o imparare a camminare.
Ma davvero ce n’era bisogno?
Non so se ti è già capitato di sentirne parlare, ma dal 2025 chi nasce in Italia si becca non una, ma due tessere sanitarie. Già suona un po’ strano, no? La prima dura giusto il tempo di imparare a piangere con convinzione: è valida solo per un anno, giusto per scegliere il pediatra e sbrigare le prime pratiche sanitarie. Poi puff, sparisce, e tocca richiedere la seconda. Ovviamente non è che te la mandano a casa con il corriere: devi attivarti tu, tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, con SPID, CIE o CNS. Se non sai neanche cosa siano… auguri.
E qui scatta la riflessione personale: ma serviva davvero complicare così tanto la vita ai neogenitori, che già dormono quattro ore a settimana (e pure male)? Mah. A volte ho come l’impressione che “semplificazione” per certe istituzioni sia una parola dal significato molto, molto relativo…
Quali sono le conseguenze
Ora, se pensi che basti un click per avere questa seconda tessera, ti dico subito che no, non è proprio gratis e semplice come bere un bicchiere d’acqua. Anzi, se non hai SPID o compagnia bella, devi pure sbatterti per procurartelo. E se parliamo di costi veri e propri, la faccenda peggiora.
Infatti, per alcuni cittadini stranieri (tipo lavoratori autonomi extracomunitari o studenti), l’iscrizione volontaria al Servizio Sanitario Nazionale costa un botto. Parliamo anche di 2.000 euro l’anno (fonte: insiderpost.it). Per altri un po’ meno (700-1200 €, dipende dalla categoria), ma sempre una bella mazzata.