Lo lascia attaccato per un mese intero poi arriva la BOLLETTA: un salasso mai visto | Conviene staccarlo sempre

Lo lascia attaccato per un mese intero poi arriva la BOLLETTA: un salasso mai visto | Conviene staccarlo sempre

Un'abitudine da eliminare (Canva) - frasidadedicare.it

Se dimentichi di staccare una certa cosa, dalla presa elettrica, fra un mese ti ritroverai una bolletta che ti farà accapponare la pelle!

Ciascuna batteria di smartphone, sin dal primo utilizzo, inizia lentamente a perdere efficienza. Trattandosi di un processo naturale legato ai cicli di ricarica, per cui ogni volta che la batteria si scarica e si ricarica, subisce un piccolo deterioramento chimico.

Il calore, fra tutti, è uno dei principali nemici della batteria, a causa di temperature elevate, come quelle generate da ricariche prolungate, o da un’esposizione diretta al sole, le quali accelerano appunto il degrado delle celle agli ioni di litio, riducendone la capacità nel tempo.

Anche le cattive abitudini, purtroppo, incidono: come il lasciare il telefono sempre sotto carica (e lo leggeremo più avanti), o il farlo scaricare completamente, che può infatti (specialmente quest’ultima cosa) compromettere la durata complessiva della batteria. Essendo, quindi, consigliabile mantenerla sempre fra il 20 e l’80%.

Infine, ricorda che, comunque, nessuna batteria è eterna. E dopo alcuni anni d’uso, il suo deterioramento è praticamente inevitabile; inducendo, perciò, a una minor autonomia, e a ricariche più frequenti.

Un consumo invisibile

Quando si parla di risparmio energetico, l’attenzione è spesso rivolta ai grandi elettrodomestici. Eppure, ciò che molti trascurano è che anche i piccoli dispositivi, come i caricabatterie degli smartphone (per esempio), contribuiscono a far salire la bolletta elettrica. E questo perché, sebbene non in uso, continuano ad assorbire energia – se attaccati, appunto, a una presa della corrente. Trattandosi, quindi, del cosiddetto “consumo in stand-by”, noto anche come consumo “vampiro”, un fenomeno non di rado sottovalutato, come spiegato perfino dal sito attivalapec.it.

Un caricabatterie collegato, ma non in uso, assorbe – in media – fra 0,1 e 0,5 watt. E se lasciato attaccato alla presa per otto ore, ogni notte, può arrivare a consumare, circa 1,6, wattora al giorno. A prima vista, questo può sembrare poco, ma nel lungo periodo, e moltiplicando per più dispositivi, il peso economico e ambientale, aumenta sensibilmente.

Un'abitudine salvifica
Scollegare il caricabatterie (Canva) – frasidadedicare.it

Effetti collaterali, e rischi

In ogni caso, a parte il costo, lasciare i caricabatterie sempre collegati, può portare a un maggior surriscaldamento: riducendone la durata e, in alcuni casi, danneggiando le batterie dei dispositivi. Un’abitudine, quindi, che pur essendo (all’apparenza) innocua, in realtà può accorciare la vita degli apparecchi, e comportare ulteriori spese di sostituzione.

Per diminuire gli sprechi, infatti, basta adottare piccolissimi accorgimenti: come lo scollegare, appunto, i caricabatterie quando non servono; utilizzare multi-prese con interruttore; e approfittare delle funzioni di ricarica intelligente degli smartphone. Azioni, queste, che se rese quotidiane, permettono di risparmiare energia, proteggere i dispositivi, e contribuire (magari) a uno stile di vita più sostenibile.