FALLITO noto Fast food: la chiusura a Milano lascia i clienti a bocca aperta | Niente più hamburger

FALLITO noto Fast food: la chiusura a Milano lascia i clienti a bocca aperta | Niente più hamburger

Finisce un'epoca (freeimages.com) -www.frasidadedicare.it

Catena milanese di smash burger in liquidazione. Cosa ha portato al declino di uno dei fast food più chiacchierati d’Italia. 

Ci sono stata due volte, e confermo: Milano è una metropoli in continuo movimento, soggetta a cambiamenti, che assorbe tendenze per poi proporne di nuove.

Le sue strade, come le migliori metropoli, ospitano un ecosistema culinario ricco di sapori globali, ristoranti trendy e nuovi concept che aspirano morbosamente al successo.

In questo panorama, alcuni brand sono diventati “iconici” come si suol dire spesso oggi, con luoghi di riferimento per i giovani e gli appassionati di cucina.

Alcuni hanno avuto una lunga vita, altri no. E quando un marchio che sembrava inarrestabile chiude improvvisamente, la calma viene spezzata da un’ondata di stupore.

Un crollo inaspettato

Come riporta Money.it, Burgez, una delle catene più rinomate di hamburger gourmet in Italia, ha ufficialmente avviato la procedura di liquidazione. Il Tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato in stato di insolvenza il marchio creato nel 2015 da Simone Ciaruffoli, scrittore e imprenditore, noto per il suo stile creativo e controverso. L’azienda, conosciuta per i suoi smash burger in stile americano, non ha retto alla pressione economica: i debiti accumulati hanno superato i 30. 000 euro, soglia che fa scattare la liquidazione secondo la legge.

Questa decisione non comporta un fallimento immediato, ma prevede la vendita dei beni dell’azienda per cercare di soddisfare almeno parzialmente i creditori. L’obiettivo, stando alle dichiarazioni ufficiali, è affrontare la crisi in modo ordinato e, forse, creare le premesse per un futuro rilancio.

burgez smash burger
I suoi smash burgers sono famosissimi (instagram.cpm/instaburgez) -www.frasidadedicare.it

Genio o provocazione?

Stando alla fonte, la storia delle origini di Burgez risalirebbe al 2012, a New York, quando, in pieno stile film Hollywood, un senzatetto di Amburgo avrebbe svelato a Ciaruffoli la ricetta dell’hamburger ideale. Da questo incontro nasce l’idea di fondare Burgez, con il primo locale aperto a Milano in via Savona nel 2015. Nel giro di pochi anni, il numero dei punti vendita è aumentato a circa venti, con un fatturato di 10 milioni di euro anche grazie alle collaborazioni con servizi di delivery. Tuttavia, dietro questa apparente solidità, si celava una situazione estremamente precaria.

Ulteriore scandalo è stata suscitato dalle campagne pubblicitarie, criticate da molti per essere sessiste ed offensive. Nel 2019, riporta la fonte, in occasione dell’8 marzo, è stata lanciata su Instagram una campagna di marketing per una maglietta con allusioni sessuali (ovvero il “doggy style”). Provando a fare una breve analisi, possiamo desumere che, sebbene la brand image fosse coerente con uno stile provocatorio e che forse poteva essere accolto da menti con umorismo più ampio, non è stata sufficiente a far fronte ad un pubblico sempre più coinvolto socialmente e agli scenari post pandemici.