Dove punta la tua TELECAMERA: attenzione ai vicini che ti spiano | È stretta sulle regole della videosorveglianza

Dove punta la tua TELECAMERA: attenzione ai vicini che ti spiano | È stretta sulle regole della videosorveglianza

Attenzione alle telecamere (Canva) - frasidadedicare.it

Se non segnali la presenza di telecamere, rischi di incorrere in sanzioni gravissime, pena la violazione della privacy.

Nel mondo moderno, il desiderio di sentirsi al sicuro ha spinto molti a oltrepassare il confine fra protezione e controllo. E ciò che nasce come forma di tutela, può facilmente trasformarsi in una violazione della libertà altrui.

Non a caso, proprio con l’avvento dei dispositivi digitali, tenere d’occhio qualcuno è diventato semplice e, spesso, persino invisibile. Sebbene ogni strumento di sorveglianza usato senza consenso, mini il diritto alla privacy e alla dignità personale.

Esser controllati contro la propria volontà, genera ansia, sfiducia e isolamento. Nondimeno, le leggi puniscono severamente chi invade la sfera privata altrui, riconoscendo la privacy come un diritto fondamentale.

Così, la vera sicurezza nasce dal rispetto reciproco e dalla trasparenza. Giacché in una società libera, nessun controllo forzato può sostituire la fiducia; che si palesa, infatti, come pilastro essenziale di ogni relazione autentica.

Un nuovo equilibrio

Le nuove Linee Guida del Garante Privacy, del 10 aprile 2025, ridefiniscono in modo significativo il rapporto fra sicurezza e riservatezza nei condomìni. E proprio la videosorveglianza, da sempre terreno di confronto delicato, entra in una fase più regolamentata e documentabile. Non essendo più sufficiente installare una telecamera o un cartello, ma servendo una gestione consapevole e conforme al GDPR, fondata su trasparenza, proporzionalità, e responsabilità condivisa.

Secondo il sito federprivacy.org, le principali novità, riguardano: la delibera assembleare specifica; la chiara individuazione del titolare del trattamento (il condominio, tramite l’amministratore); la conservazione limitata delle immagini, generalmente entro massimo 48 ore. I cartelli informativi, diventano obbligatori e leggibili; mentre il principio di minimizzazione, impone di riprendere solo ciò che è strettamente necessario. Essendo richiesta, per i sistemi “intelligenti”, una valutazione d’impatto preventiva.

Da tenere assolutamente
Un registro per la videosorveglianza (Canva) – frasidadedicare.it

Il registro e il ruolo dell’amministratore

Il vero cambiamento è l’obbligo del Registro delle attività di trattamento, che documenta finalità, tempi, e misure adottate. Anche i piccoli condomìni, infatti, dovranno redigerlo, soprattutto se dotati d’impianti di videosorveglianza. Diventando così, l’amministratore, una figura chiave che, nello specifico, deve possedere: competenze giuridiche e tecniche, e garantire la corretta applicazione del GDPR, attraverso formazione continua, e gestione trasparente.

Il Garante chiarisce anche il caso del condomino che installa telecamere personali: perché le riprese son, sì, lecite, ma solo se limitate a spazi esclusivi. In caso contrario, il condomino diventa titolare del trattamento, e deve rispettare tutti gli obblighi di legge, pena sanzioni e responsabilità civili. Poiché la privacy, oggi, è un bene comune che impone equilibrio, consapevolezza, e rispetto reciproco.