DIVIETO BONIFICI: queste transazioni sono in fase di accertamento immediato | Occhio a dare i soldi ai figli

DIVIETO BONIFICI: queste transazioni sono in fase di accertamento immediato | Occhio a dare i soldi ai figli

Bonifico (Depositphotos foto) - www.frasidadedicare.it

Attenzione ai bonifici tra familiari: anche i trasferimenti di denaro ai figli possono finire sotto la lente del Fisco, ecco quando.

Negli ultimi tempi, le cose si sono fatte più complicate del solito anche su questioni che, fino a qualche anno fa, nessuno si sarebbe sognato di considerare “a rischio”. Come quando si parla di scambi di denaro tra parenti, magari un semplice bonifico da un genitore al figlio, per una spesa urgente o per l’università.

E invece, ecco che entrano in gioco controlli, norme, limiti. Sì, anche in famiglia. Il punto è che oggi tutto è tracciato, registrato, monitorato. E se da un lato questo offre trasparenza, dall’altro ci si ritrova a dover giustificare pure una somma mandata a un figlio per pagare l’affitto.

Non basta più la fiducia o il buon senso: un gesto sbagliato e, tac, può scattare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate. Un tempo bastava dire “è mio figlio, gli mando dei soldi”. Oggi no. Se lo fai tramite bonifico – e quasi tutti lo fanno così, chi usa ancora i contanti? – devi fare attenzione a tanti aspetti. 

Questa situazione mette un po’ in crisi tante famiglie. Anche perché si rischia di finire in situazioni spiacevoli senza nemmeno sapere di aver fatto qualcosa di scorretto. E chi si immagina che un bonifico di 3.000 euro per un motorino possa causare problemi? Invece sì, se non lo spieghi bene.

Come non sbagliare quando si mandano soldi ai figli

La legge, a dire il vero, non vieta di mandare anche cifre alte a un parente. Puoi, teoricamente, dare un milione di euro a tuo figlio e nessuno ti ferma. Ma ecco il punto: devi spiegare perché. E no, “perché è mio figlio” non basta. Serve una causale precisa. “Donazione”, “regalo”, “prestito senza interessi”… tutte cose che, se scritte bene, evitano un sacco di grane.

Quando invece si parla di somme grandi – cioè, diciamo, non proprio spiccioli – la questione cambia. In quel caso, per legge, serve l’atto pubblico dal notaio. Sì, proprio così: due testimoni, firma e tutto il resto. Ma se parliamo di somme che non pesano troppo sul patrimonio di chi dà il denaro, allora si può evitare tutta la trafila e basta indicare una causale chiara. Ah, giusto, causali tipo “regalo per nozze” o “prestito per macchina” funzionano benone. Come bisogna agire quindi?

Carta di credito (Depositphotos foto) - www.frasidadedicare.it
Carta di credito (Depositphotos foto) – www.frasidadedicare.it

Quando un bonifico può far scattare i controlli

Quello che magari non tutti sanno è che certi movimenti, se non sono spiegati bene, possono attivare un controllo automatico. Succede quando l’importo è elevato oppure la causale è ambigua. Tipo: mandi 15.000 euro a tua figlia e nella causale scrivi solo “per lei”. Ecco, lì iniziano i problemi. Ti chiamano, ti chiedono spiegazioni, e bisogna essere pronti a dimostrare tutto.

Meglio quindi scrivere bene la causale, magari anche troppo dettagliata, ma chiara. “Donazione per acquisto prima casa del figlio Marco” oppure “prestito infruttifero per università di Giulia” sono esempi perfetti. In sostanza, serve essere precisi, quasi fiscali, paradossalmente più di quanto ci si aspetti nei rapporti tra genitori e figli.