Diventa AVVOCATO con l’IA | Non serve più la Laurea, c’è chi si difende con questo trucchetto: è tutto legale

Diventa AVVOCATO con l’IA | Non serve più la Laurea, c’è chi si difende con questo trucchetto: è tutto legale

Avvocati e AI (Canva foto) - www.frasidadedicare.it

Ora chiunque può sembrare un avvocato grazie all’Intelligenza Artificiale: senza laurea, c’è chi si difende da solo usando questo trucco.

Ci sono momenti in cui ti ritrovi a combattere con multe, ricorsi, lettere ufficiali o contratti, e l’idea di affrontare tutto da solo sembra un incubo. In passato, in questi casi l’unica soluzione era affidarsi a un avvocato, ma oggi qualcosa sta cambiando. E no, non serve per forza una laurea in giurisprudenza.

Negli ultimi tempi, sempre più persone stanno scoprendo che l’Intelligenza Artificiale può essere un valido alleato anche nelle situazioni più spinose. C’è chi la usa per preparare documenti, chi per decifrare linguaggio burocratico incomprensibile, e chi addirittura per difendersi in tribunale. Sì, hai capito bene: in aula, davanti a un giudice vero.

Sembra fantascienza, ma è già realtà in molte parti del mondo. Assistenti digitali come ChatGPT stanno diventando lo strumento preferito di chi cerca una soluzione rapida, economica e — sorprendentemente — efficace. Certo, serve comunque buonsenso, ma con le giuste domande e le corrette istruzioni, l’IA può costruire una difesa credibile.

La domanda però è: fino a che punto possiamo affidarci a queste tecnologie per questioni così delicate? E cosa succede quando un chatbot riesce dove un essere umano aveva fallito?

Un uomo si difende da solo con l’IA: il giudice gli dà ragione

È accaduto davvero, in Kazakistan. Un uomo di nome Kencebek è stato multato per un presunto sorpasso irregolare, e anziché rivolgersi a un legale ha deciso di farsi assistere da ChatGPT. Il chatbot ha redatto il testo completo del ricorso, che l’uomo ha poi presentato personalmente al giudice. Non solo: durante l’udienza, durata appena 10 minuti, l’Intelligenza Artificiale lo ha anche aiutato a rispondere alle domande del magistrato in tempo reale.

Il risultato? Multa annullata e giudice pienamente convinto dalle argomentazioni scritte dall’IA. Un episodio che ha già fatto il giro del mondo e sollevato un dibattito su come stiano cambiando i confini tra professioni legali e tecnologia.

AI, intelligenza artificiale
ChatGPT (Canva foto) – www.frasidadedicare.it

Avvocati digitali: rivoluzione o rischio?

Il caso di Kencebek dimostra che, almeno per le cause più semplici, l’assistenza legale virtuale è già una realtà. In un futuro non troppo lontano, potremmo vedere sempre più persone prepararsi autonomamente con l’aiuto dell’IA, magari solo per risparmiare o per pura curiosità.

Ma se da un lato questa rivoluzione promette di rendere la giustizia più accessibile, dall’altro apre anche interrogativi enormi su responsabilità, privacy e affidabilità. Intanto, però, c’è chi esce dal tribunale con un sorriso… e senza neanche aver consultato un avvocato in carne e ossa.