CONTO BLOCCATO: i truffatori gli portano via 15 mila euro | Era solo un semplice SMS

Truffa via sms (Canva) - frasidadedicare.it
Con un piccolo escamotage, oggi i truffatori sono in grado di prosciugarti il conto, in meno di due minuti. Anche via cellulare.
n un mondo sempre più connesso, le truffe telefoniche e via SMS si son evolute diventando sofisticate e insidiose. Tanto che ricevere una chiamata o un messaggio da un numero sconosciuto, non è più soltanto un fastidio, ma rappresenta un vero rischio per la propria sicurezza.
Poiché dietro a un semplice SMS, si può infatti nascondere il tentativo di carpire dati personali, bancari o sensibili. Non a caso, i truffatori utilizzano tecniche di phishing e spoofing, fingendosi enti ufficiali o aziende note, per ingannare l’utente, e spingerlo a cliccare su link dannosi.
Anche le chiamate anonime o da numeri esteri, possono celare tentativi di truffa; come le cosiddette “ping call”, dove basta richiamare per vedersi scalare credito, o attivare servizi a pagamento senza consenso.
Per questo motivo, è fondamentale non fidarsi a priori: ignorando numeri sconosciuti; non cliccando su link sospetti; e in caso di dubbi, verificando sempre (in primo luogo) l’attendibilità del mittente.
La trappola via SMS
Un semplice messaggio sul cellulare, come vedremo, è bastato per far scattare la truffa. Nello specifico, un 38 enne di Angera, in Lombardia, ha infatti ricevuto un SMS apparentemente inviato dalla sua banca, il quale lo avvisava di un problema temporaneo con l’accesso al conto corrente; invitandolo dunque a cliccare su un link, per sbloccare la situazione. Quindi, senza sospettare nulla, l’uomo ha inserito le sue credenziali e il PIN, ma a causa di problemi di connessione, non ha completato la procedura.
Subito dopo, una telefonata ha invece completato il tutto. In cui una voce maschile, fingendosi un operatore della banca, ha guidato attentamente l’impiegato che, convinto di star ripristinando il suo account, ha invece autorizzato un bonifico istantaneo di quasi 15 mila euro, il quale è finito su un conto bancario intestato a un 63 enne residente a Fabriano.
Una scoperta tardiva
Il giorno successivo, l’impiegato si è reso conto dell’ammanco; e insospettito anche dal malfunzionamento del cellulare, temendo un collegamento con la procedura bancaria, ha quindi effettuato un controllo, scoprendo il prelievo. Ha sì, sporto denuncia ai carabinieri, ma il bonifico istantaneo era ormai impossibile da bloccare. Avendo, il truffatore, già prelevato oltre 2 mila euro, mentre il resto della somma è stato bloccato.
Proprio quest’ultimo, difeso dall’avvocato Andrea Marini, ha comunque negato ogni addebito, sostenendo di esser, a sua volta, vittima di un raggiro. Ciò nonostante, il giudice Pietro Renna non ha creduto alla sua versione, condannandolo perciò a sei mesi. In altre parole, possiamo dire che – come anche riportato da anconatoday.it – la vicenda conferma quanto sia facile cadere in trappole digitali ben orchestrate.