AUTORIZZAZIONE ELETTRONICA DEL VIAGGIO: in questo Paese non entrerai più senza questo documento | In pochi sanno di cosa si tratta
Illustrazione di una dogana (Canva FOTO) - frasidadedicare.it
Prima di viaggiare, è meglio fare questi specifici controlli. Serve questo documento, altrimenti non si parte!
Prima di partire, c’è una cosa che vale più di qualsiasi valigia ben fatta: i documenti. Ogni viaggio, anche il più breve, inizia da lì. Senza i giusti incartamenti, il sogno di una vacanza o di un’avventura può fermarsi già al check-in.
Il documento principe è il passaporto, la chiave che apre le frontiere del mondo. Va controllata la scadenza, perché molti Paesi richiedono che resti valido per almeno sei mesi oltre la data di rientro. All’interno dell’Unione Europea, invece, può bastare la carta d’identità, ma deve essere in corso di validità e leggibile.
A volte serve anche un visto, cioè un’autorizzazione d’ingresso rilasciata dal Paese di destinazione. Può essere elettronico, ottenuto online, oppure fisico, applicato sul passaporto. In alcuni casi è obbligatoria anche un’assicurazione di viaggio o la prova del biglietto di ritorno.
Infine, ci sono i documenti “secondari” ma utilissimi: la patente internazionale per chi guida, le copie digitali di passaporto e carta d’identità, o i certificati medici richiesti in certi Paesi.
Una piccola novità
Dal 2028, viaggiare in Giappone sarà un po’ diverso da come lo è oggi. Il Paese del Sol Levante ha deciso di introdurre un nuovo sistema elettronico di autorizzazione per l’ingresso, pensato per chi non ha bisogno di un visto tradizionale. Si chiama JESTA, acronimo di Japan Electronic System for Travel Authorization, e sarà un passaggio obbligato per chi sogna di visitare Tokyo, Kyoto o Osaka senza dover passare dall’ambasciata.
La novità, ispirata al modello americano ESTA, entrerà in vigore nel fiscal year 2028, cioè tra aprile 2028 e marzo 2029. L’obiettivo è rendere i controlli più rapidi e digitalizzati, ma anche tenere traccia dei flussi turistici con maggiore precisione. In pratica, prima di imbarcarsi per il Giappone, sarà necessario richiedere online l’autorizzazione, un po’ come si fa già per gli Stati Uniti o il Canada.

Qualche dettaglio in più
Come riportato da The Fight Club, il sistema JESTA riguarderà i cittadini di circa 70 Paesi che oggi possono entrare in Giappone senza visto, tra cui gran parte dell’Europa, gli Stati Uniti e l’Australia. La procedura sarà abbastanza semplice: si compilerà un modulo digitale inserendo i dati personali, il numero del passaporto, il motivo del viaggio e l’indirizzo del soggiorno. Potrebbe essere previsto anche un piccolo pagamento, stimato tra 1.500 e 4.000 yen, cioè circa 9–25 euro, da versare al momento della domanda.
L’autorizzazione elettronica non sostituirà il passaporto ma lo affiancherà, rendendo più fluido l’ingresso per i viaggi di breve durata. Una misura che riflette il desiderio del Giappone di bilanciare apertura turistica e sicurezza, in un’epoca in cui il turismo globale torna a crescere rapidamente.
