Tegola NASPI: in molti non la percepiranno nel 2025 | Platea ridotta all’osso

Tegola NASPI: in molti non la percepiranno nel 2025 | Platea ridotta all’osso

Uomo disperato perde soldi (Depositphotos foto) - www.frasidadedicare.it

Nel 2025 stretta sull’accesso alla NASPI: tanti lavoratori rischiano di restare senza sostegno, ecco perché.

Negli ultimi anni, il lavoro – almeno per come lo conoscevamo – è cambiato parecchio. Contratti sempre più flessibili, periodi di incertezza, licenziamenti improvvisi… e in mezzo a tutto questo, gli ammortizzatori sociali sono diventati una sorta di ancora per chi si ritrova senza impiego.

La NASPI, in particolare, è stata uno di quei sostegni che ha fatto la differenza per tanti. Chi perde il lavoro sa che può contare su un piccolo paracadute, almeno per un po’. Certo, ci sono delle regole da rispettare, non è che ti basta dire “mi licenzio” e scatta l’assegno.

Però tutto sommato, il sistema è riuscito a tenere. Anzi, si è adattato nel tempo a nuove situazioni, provando a stare al passo con una realtà sempre più fluida. Quello che è certo è che qualcosa bolle in pentola.

Il 2025 sarà un anno spartiacque, perché cambieranno alcune condizioni fondamentali per ottenere l’indennità. Il risultato? Molti, davvero tanti, resteranno fuori dalla platea dei beneficiari. E no, non è una questione tecnica da addetti ai lavori: riguarda chiunque rischi di perdere il lavoro.

Meno beneficiari, regole più severe

Detta in modo diretto: chi ha sfruttato una determinata situazione, dal prossimo anno rimarrà a mani vuote. La platea dei beneficiari si assottiglia parecchio, e i primi a farne le spese saranno proprio quelli che hanno cercato di comportarsi così.

L’unica strada ancora percorribile sarà quella tramite la quale il lavoratore potrà continuare a richiedere la NASPI senza problemi, e anche il datore non dovrà versare contributi aggiuntivi all’INPS. Una soluzione più lineare, meno rischiosa, e sì… decisamente più trasparente.

Uomo disperato per le scadenze (Depositphotos foto) - www.frasidadedicare.it
Uomo disperato per le scadenze (Depositphotos foto) – www.frasidadedicare.it

Cosa accade a questi lavoratori

Allora, veniamo al punto. Con il nuovo anno, come riporta ot11ot2.it, entra in vigore una modifica contenuta nel comma 171 dell’art. 3 del decreto legislativo n. 22/2015. Sì, lo so, sembra una roba da giuristi, ma la sostanza è chiara: c’è una nuova lettera, la “c-bis”, che dà all’INPS la possibilità di bloccare l’assegno NASPI in certe situazioni un po’… sospette.

In pratica, fino a oggi c’era chi si dimetteva senza usare il canale ufficiale online – quello obbligatorio – poi si faceva assumere al volo da un datore di lavoro compiacente (magari per tre giorni), e infine si faceva licenziare durante il periodo di prova. Tutto perfetto sulla carta, ma era un modo per rientrare furbescamente nei requisiti della NASPI. Beh, dal 2025 questo trucco non funzionerà più. L’INPS potrà riconoscere queste “costruzioni” e dire: no, qui non scatta nulla.