QUESTA LAUREA È CARTA STRACCIA: il Governo pronto a intervenire per salvare tutti quelli che si sono laureati

Carta straccia! (depositphotos.com) - www.frasidadedicare.it
Lauree senza valore, scoppia il caso: una soluzione per salvare centinaia di laureati bloccati da nuovi cambiamenti legislativi
In un’Italia dove si crede che l’università spalanchi le porte del lavoro, scoprire che la propria laurea non vale più nulla è un colpo durissimo.
Per tanti ragazzi italiani, quel diploma sudato con anni di libri, rinunce e sogni è diventato carta straccia. Un inghippo burocratico che rischia di rovinare carriere intere.
Ma il Governo sembra voler intervenire, aprendo uno spiraglio di legge per ridare dignità e futuro a chi si è visto tagliato fuori da una regola cambiata all’improvviso.
In una realtà sociale dove spesso si scoraggia a prendere un titolo di studio superiore al diploma, e dove la dispersione scolastica continua ad essere presente, con persone che si fermano addirittura agli studi di scuola media, ridare speranza e fiducia nello studio è fondamentale.
Il problema delle lauree
Come riporta Orizzonte Scuola, oltre 400 laureati in Scienze dell’Educazione di Modena e Reggio Emilia si sono ritrovati con un titolo che non permette più di lavorare nei servizi per l’infanzia: il tutto per colpa di una modifica al Decreto Legislativo 65/2017, che ha cambiato le carte in tavola sui requisiti per queste professioni, rendendo non più abilitanti i corsi di studio finiti nel 2017/18 e 2018/19.
Molti di questi laureati, già assunti come educatori negli asili nido, si sono sentiti chiedere di partecipare ad un ulteriore e costoso corso integrativo, ripercorrendo una tendenza purtroppo parecchio comune e soprattutto negli studi di stampo educativo: iscriversi di nuovo come soprannumerari, pagare 550 euro, rifare esami e una seconda tesi! Una soluzione che ha fatto arrabbiare tutti e creato un forte disagio, come raccontano alcuni ex studenti.
Una questione di giustizia
Secondo la fonte, il Ministero dell’Università e della Ricerca ha preparato dunque un emendamento al decreto legge 90 del 2025 (il decreto Università), per estendere la validità dei titoli a chi si era iscritto entro l’a. a. 2018/2019 ai corsi di laurea L-19 e LM-85bis. L’obiettivo è proteggere chi ha scelto il proprio percorso di studi adattandosi a regole diverse da quelle attuali, garantendo così la continuità lavorativa e il rispetto delle scelte fatte.
La nuova legge permetterà anche a scuole e università di impiegare gli stessi criteri per interpretare i requisiti richiesti. La proposta è ora al vaglio del Ministero dell’Istruzione per il suo parere; stando alla fonte, la deputata Ilenia Malavasi (PD), che aveva portato il caso in Parlamento, ha accolto bene la notizia, ricordando che il problema riguarda più di 30. 000 laureati in tutta Italia. Pertanto spera in un iter parlamentare veloce e nel massimo accordo, in quanto non è giusto penalizzare chi ha seguito le regole in vigore all’epoca.