AVVISO URGENTE dai Governi: meglio dotarsi di questo strumento in caso di guerra
Un modo per comunicare sempre, ecco come (Freepik Foto) - www.frasidadedicare.it
C’è un pensiero che scivola sempre tra le crepe della nostra giornata, come polvere fine che non vogliamo vedere.
Viviamo immersi nella velocità – corse, mail, figli da prendere, il traffico, le scadenze. Eppure qualcosa, ogni tanto, ci sfiora appena. La sensazione che tutta questa routine possa incepparsi. Non domani, forse. Ma prima o poi.
Siamo fatti per ignorare ciò che ci inquieta. È un istinto di sopravvivenza sottile: allontanare lo scenario peggiore, rifiutarlo con grazia. Ma il mondo non ha mai chiesto il nostro permesso per cambiare. E lo fa. Senza bussare.
E allora ci resta solo una possibilità: diventare silenziosamente più saggi. Riscoprire la lucidità gentile del prepararci senza panico, ma con amorosa cura. Non per paura della catastrofe, ma per rispetto verso ciò che ci è caro.
C’è una bellezza nascosta nella previsione. Nell’avere da parte non solo ciò che serve, ma ciò che ci rassicura. Come un gesto d’affetto verso il nostro futuro incerto. E forse anche un po’ verso chi, quel futuro, lo vivrà accanto a noi.
Un oggetto dimenticato, oggi necessario
Non fa rumore. Non vibra. Non ci distrae con notifiche. Eppure è proprio questo il suo potere: esserci nel silenzio, quando il resto non funziona più. È piccolo, essenziale, umile. È una radio a batterie o a manovella. Sì, proprio quella.
Consigliata da alcuni governi europei come parte del kit minimo per affrontare emergenze prolungate, la radio è tornata protagonista in un tempo che credevamo digitale fino al midollo. Ma se la corrente salta, il telefono è scarico e il wi-fi è solo un ricordo, le onde radio restano. Testarde, costanti. E con loro, le voci che possono guidarti. Quelle ufficiali. Quelle che sanno dove andare.
Una voce nel buio, letteralmente
Il governo britannico invita le famiglie ad acquistare una radio a batterie o manovella, utile in caso di guerra o emergenze, per ricevere comunicazioni ufficiali durante blackout o interruzioni elettriche. In uno scenario dove tutto si spegne – le luci, il web, la connessione col mondo – ciò che rimane è il bisogno di sapere. Di non sentirsi tagliati fuori. La radio portatile, specie quella con dinamo o pannello solare, è l’ancora che ci lega ancora a una forma di orientamento. Può sembrare retrò. Ma in realtà è futuribile. Perché pensa oltre l’ovvio.
E non è solo questione di tecnologia. È una questione di equilibrio: avere un piano B senza drammatizzare. Mettere in casa un oggetto che speri di non usare mai. Ma che, se arriva il momento, ti farà sentire meno solo. Come una lanterna accesa in mezzo alla tempesta. Discreta, ma fondamentale.