La Multa arriva ma è fasulla: se clicchi per pagare, ti portano via 3000€ | Non cliccare su questi messaggi

Multa, ti arriva ma è finta, ecco cosa succede davvero (Freepik Foto) - www.frasidadedicare.it
Negli ultimi anni il nostro rapporto con le tecnologie digitali è cambiato radicalmente.
Siamo costantemente connessi, riceviamo notifiche continue e utilizziamo strumenti online per ogni tipo di operazione. Dalla spesa al pagamento delle bollette, tutto ormai avviene in pochi clic.
In questo nuovo contesto digitale, la velocità è diventata un valore primario. Più rapidamente concludiamo un’operazione, più ci sentiamo efficienti. Tuttavia, proprio questa velocità può diventare un punto debole, specie quando ci troviamo davanti a contenuti ambigui o situazioni urgenti.
Non è raro, infatti, che la nostra soglia di attenzione si abbassi quando riceviamo comunicazioni che sembrano ufficiali. Un messaggio ben costruito, con un tono formale e una struttura plausibile, può facilmente passare per autentico, soprattutto se sfrutta grafiche familiari o nomi istituzionali.
Diventa quindi fondamentale mantenere un certo livello di vigilanza e adottare strategie di controllo prima di interagire con link, allegati o richieste di pagamento. La prudenza, in questo caso, è una forma efficace di autodifesa.
Quando l’apparenza inganna
Di recente si è diffuso un tentativo di frode particolarmente insidioso, descritto in dettaglio da Geopop.it, che sfrutta l’apparenza di comunicazioni istituzionali per trarre in inganno cittadini ignari. Il meccanismo è semplice: viene inviato un messaggio – via email o SMS – che informa l’utente di una presunta sanzione da saldare con urgenza.
Il messaggio rimanda a un sito clone, molto simile a quello ufficiale di PagoPA, dove l’utente è invitato a inserire i dati della propria carta di credito. Una volta compilato il form, il sistema trasmette direttamente ai truffatori le informazioni sensibili, con conseguenze economiche gravi: in alcuni casi, il danno ha superato i 3.000 euro.
Come riconoscere e prevenire
Ci sono segnali chiari che possono aiutare a distinguere una comunicazione autentica da un tentativo di frode. Il primo elemento da controllare è il mittente: i messaggi reali di PagoPA provengono da indirizzi verificabili come noreply-checkout@ricevute.pagopa.it. Qualsiasi altra forma è sospetta. Inoltre, il link deve sempre corrispondere al dominio ufficiale checkout.pagopa.it.
Anche il tono del messaggio è indicativo. I truffatori spesso utilizzano espressioni intimidatorie o urgenze ingiustificate per spingere l’utente ad agire senza riflettere. È buona norma non cliccare mai su link ricevuti tramite messaggi sospetti, ma verificare direttamente dal sito dell’ente, accedendo con SPID o CIE. In caso di dubbio, è sempre preferibile contattare direttamente l’ente coinvolto tramite canali ufficiali, evitando di affidarsi a link ricevuti via messaggio. Un controllo in più può evitare conseguenze molto gravi. Ricorda: nessun sistema legittimo chiederà mai dati sensibili in modo improvviso o attraverso messaggi non verificabili. La cautela salva.