VIETATI I BAMBINI in questi Hotel, attenzione alle prenotazioni: sono anche in Italia

VIETATI I BAMBINI in questi Hotel, attenzione alle prenotazioni: sono anche in Italia

Un comportamento legittimo? (depositphotos.com) - www.frasidadedicare.it

Sempre più strutture ricettive si dichiarano “riservate esclusivamente agli adulti”. Vediamo cosa afferma la legge.

Ci sono scelte che sembrano basate esclusivamente sulle preferenze personali, sulla voglia di trascorrere una vacanza in totale relax, senza distrazioni o rumori.

Posti dove la tranquillità è parte integrante dell’esperienza, dove ci si aspetta di non dover dividere la piscina con schiamazzi e tuffi, o la cena con pianti e passeggini.

Non stupisce, quindi, che anche in Italia si stia diffondendo il concetto di hotel “senza bambini” – strutture che affermano di non accettare i più piccoli.

Un concetto che promette calma e serenità, ma che solleva interrogativi rilevanti, soprattutto riguardo ciò che la legge consente effettivamente.

Un modello discutibile

Il modello, come evidenzia l’Unione Nazionale dei Consumatori, proviene dagli Stati Uniti, dove già da più di dieci anni esistono ristoranti, bar e hotel chiaramente “no kids“. In Italia, questa tendenza si è affermata in tempi più recenti, con una crescente richiesta di spazi riservati esclusivamente agli adulti. Alcune strutture stabiliscono limiti di età, generalmente a partire dai 14 o 16 anni, e si propongono come luoghi ideali per coppie o viaggiatori singoli. Ma è realmente possibile impedire l’accesso a una categoria di persone solo in base alla loro età?

In base a quanto dichiarato dal TULPS (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), la risposta è no. Secondo la norma, un esercente non può negare i propri servizi a chi ne fa richiesta e si mostra disposto a pagare, a meno che non vi siano motivi validi come la tutela dell’ordine pubblico o della sicurezza. Anche l’Unione conferma questo aspetto, evidenziando che una limitazione di questo tipo rappresenta una violazione amministrativa, punibile con una multa fino a 3. 098 euro.

bambini felici in piscina
Sono previste sanzioni (depositphotos.com) – www.frasidadedicare.it

Comportamenti consentiti

Ciò che è consentito, invece, è comunicare che una certa struttura non è particolarmente ideale per i bambini. È proprio ciò che succede, ad esempio, in una celebre destinazione per VIP in Puglia, dove il resort precisa che non è progettato per i più piccoli. Sul sito ufficiale si menziona che la struttura “non ha camere triple o quadruple ed è anche discretamente pericoloso lato mare; abbiamo circa 3km di scogliera interna, alta fino a 5 metri, senza alcuna protezione”.

Il punto principale rimane la distinzione tra un’opzione commerciale e un vero e proprio divieto. Non si può negare l’accesso a un bambino in carrozzina per “questioni di spazio”, né si può decidere chi far entrare basandosi su criteri arbitrari. Chi gestisce un hotel o un ristorante, nonostante operi in spazi privati, svolge una funzione pubblica e ha quindi la responsabilità di rispettare le normative sulla non discriminazione.